Arriva all’ultima giornata del girone d’andata la sfida tra la capolista Cologno e l’inseguitrice del gruppo C della Juniores provinciale milanese, la Macallesi. Match che, nonostante le temperature proibitive prometteva scintille, ma che si è lentamente delineato come un assolo dei padroni di casa che hanno impresso un ritmo superiore rendendo inoffensiva la formazione allenata da Rosiello.
I protagonisti del match
Esposito prima, Ficara poi. Prima frazione a tinte gialloverdi. Eppure, l’avvio della Macallesi era stato ottimo, all’insegna della concentrazione e della riaggressione, con la linea alta della formazione ospite che ha tenuto in pugno il Cologno nella fase iniziale del match.
Infatti, sia in fase di impostazione che in quella di non possesso, la catena difensiva ospite, costantemente a ridosso della metà campo, è riuscita a limitare ogni tentativo colognese: sia grazie alla fastidiosa posizione di Akermouch, bravo a schermare la propria retroguardia, sia grazie all’apporto degli esterni alti, Somaini e Sala, che si abbassavano in fase di contenimento sulla linea dei quattro per formare un sestetto ottimamente collaudato.
Il primo tempo di Cologno – Macallesi
Questo assetto porta la Macallesi a suonare la carica per prima: al 4’ minuto, una splendida combinazione volante tra Cella e Scotti porta quest’ultimo alla conclusione con un tiro dal limite, che non impensierisce Martino.
Al 10’, lo stesso Scotti si rende protagonista di una percussione tagliente, fermata fallosamente da Basilicata. Punizione: la respinta della barriera imprime al pallone uno strano effetto, che carambola sui piedi di Matrone. Quest’ultimo conta i passi e disegna un cross insidioso su cui Cella avrebbe potuto fare di più: palla larga e risultato invariato.
Da qui in poi, la concentrazione che teneva unita la formazione ospite va lentamente scemando. Le sempre più evidenti distanze tra centrocampo e difesa suonano come un invito a corte per il Cologno, che al 29’ banchetta definitivamente.
Magia di Farano sulla fascia sinistra: con un paio di sterzate manda fuori giri Brandinali, prende il fondo e serve un pallone basso, raccolto rapacemente da Esposito. Spalle alla porta, il numero 9 fa piede perno, si appoggia su Minino e scaglia violentemente di destro la palla che vale il vantaggio colognese.
La formazione di mister Silani si scioglie, produce gioco e pianta le tende nella metà campo avversaria. Al 37’ arriva il raddoppio: sciabolata illuminante del “geometra” Squicciarini, che taglia fuori due linee avversarie e imbecca Ficara. Il numero 11, a tu per tu con Maffignoli, non trema e, con l’esterno del piede, beffa l’estremo difensore sul suo palo.
Il Cologno, galvanizzato dalle due marcature, trova tempi, geometrie e, di conseguenza, altre palle gol. Due grandissime occasioni in rapida successione: al 39’, su una bella trama con Esposito, il solito Farano sciupa sparando addosso a Maffignoli. Un minuto dopo, è proprio il numero 9 a doversi rammaricare: lo scivolone di Esposito gli aveva spianato la strada, ma la doppietta sfuma.
Il secondo tempo di Cologno – Macallesi
Gli assoli delle mezze ali: Straini e Scarpellini salgono in cattedra, Farano confeziona la vittoria.
Come al solito, basta un lampo a capitan Straini per incensare tutti: al 3’ minuto della ripresa si rende protagonista di una percussione sublime ai 20 metri, accarezza il pallone e batte Maffignoli, 3-0.
Il match è a senso unico: la Macallesi ha mollato, il centrocampo crolla definitivamente e le distanze tra i reparti nelle transizioni negative diventano incolmabili, l’apporto alla manovra offensiva, insufficiente.
Il Cologno è in pieno controllo e, in quattro minuti, colpisce due traverse.
La prima arriva da una pennellata di Farano su punizione, la seconda da una scintillante azione di Scarpellini, che in progressione salta un paio di avversari, arriva sul fondo e offre un assist a Esposito, che stampa il legno.
Segue una fase di stallo in cui, per ragioni diverse, le due squadre si assopiscono un po’. Dal torpore si risveglia prima la Macallesi, che nel giro di cinque minuti battezza due legni con Cella.
All’85’ ci pensa Farano a mettere il punto esclamativo su una partita già chiusa: punizione calciata magistralmente, con il portiere ospite ancora una volta battuto. Al triplice fischio, esplode la festa dei padroni di casa, forti del +8 e della consapevolezza che la capolista sta fuggendo in solitaria.
Cologno (4-3-3) All. Silani
Martino, Salemi, Balu, Amendola, Basilicata, Straini, Scarpellini, Squicciarini (75’ Franco), Ficara (70’ Cordisco), Esposito, Farano.
Macallesi (4-3-3) All. Rosiello
Maffignoli, Brandinali, Minino, Esposito, Matrone (68’ Orneto), Scotti, Akermouch (68’ Lanzone), Maxia, Somaini, Cella (83’ Bondurri), Sala (68’ Nebuloni)
Il post partita
Queste le parole di Armando Esposito al termine della gara “La strada per la conquista del campionato può sembrare spianata, ma dobbiamo tenere conto degli alti e bassi che ogni stagione porta con sé. Ci sono ancora campi difficili da affrontare, come quelli della Macallesi e del Crescenzago, dove nulla è mai scontato. Siamo sicuramente in una buona posizione, ma è importante rimanere concentrati e umili, perché la strada è ancora lunga e ogni partita rappresenta una battaglia da portare a casa.“
A proposito di possibile cambio tattico tra lui e il compagno Farano dichiara “Un ipotetico cambio tattico che vedrebbe me e Farano come coppia d’attacco potrebbe essere interessante e funzionale alla squadra. Nella preseason avevamo provato qualcosa di simile, ma si sfruttava poco l’ampiezza e, così facendo, venivano esclusi giocatori importanti come D’Amato e Ficara. Ora, con Farano largo, riusciamo a sfruttare meglio la sua capacità di rientrare sul piede forte e, a conti fatti, finiamo spesso per cercarci tra noi in maniera naturale. È come se, in un certo senso, lo stessimo già facendo. Questo assetto potrebbe rendere il nostro gioco più fluido, mantenendo l’efficacia in fase offensiva e continuando a valorizzare le caratteristiche individuali di tutti. L’importante, però, è che la squadra mantenga equilibrio e continuità, perché il nostro obiettivo resta sempre quello di fare risultato.”